Come la pensiamo
La nostra posizione è chiara:
le persone e l’ambiente prima del commercio
Il grano italiano
Il Tavoliere delle Puglie, distese dorate di spighe disegnano la più vasta pianura dell’Italia centro-meridionale, considerato “il granaio d’Italia” per le sconfinate coltivazioni di grano e frumento di alta qualità.
La qualità di un grano si valuta in base alla quantità di proteine e alla qualità del glutine.
Le proteine sono legate all’ambiente in cui la pianta cresce e arriva a maturazione, all’umidità, all’insolazione, alla concimazione.
Il glutine è legato alla varietà: «il frumento duro moderno sviluppa un glutine più tenace, le varietà antiche sono invece più deboli. Ma ci sono anche altri fattori che incidono sulla qualità: il metodo di coltivazione, i trasporti e le tecniche di conservazione. L’uso smodato di prodotti chimici, come ad esempio il glifosato in Canada per “asciugare” il grano prima della raccolta, trasporti di migliaia di chilometri e lunghi stoccaggi se non in condizioni perfette rischiano di compromettere la qualità.
Quindi la scelta di usare solo grano italiano, e il grano duro pugliese, è uno dei migliori in Italia e con una lunga storia alle spalle, scelto per produrre una delle eccellenze italiane: la pasta.
Carne, verdure e formaggi del territorio
La cucina italiana è conosciuta soprattutto per la sua vasta diversità a livello regionale, la sua abbondanza nel gusto e nei condimenti e come classico esempio di dieta mediterranea, riconosciuta come patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO nel 2010. Inoltre, si tratta di una delle gastronomie più note e apprezzate a livello globale. Una delle caratteristiche principali della cucina italiana è la sua semplicità, con molti piatti composti da 4 fino a 8 ingredienti. I cuochi Italiani fanno affidamento sulla qualità degli ingredienti piuttosto che sulla complessità di preparazione. I piatti e le ricette tradizionali, nel corso dei secoli, sono stati spesso creati dalle nonne più che dagli chef ed è per questo che molte ricette italiane sono adatte alla cucina casalinga e quotidiana, rispettando le specificità territoriali, privilegiando esclusivamente materie prime e ingredienti propri della regione di origine del piatto e preservandone la stagionalità.
No agli OGM
L’utilizzo degli OGM potrebbe causare danni ambientali e danneggiare la biodiversità, prendendo il sopravvento sulle specie selvatiche. La resistenza ad alcuni parassiti, inoltre, potrebbe alterare l’intero ecosistema, appiattire il paesaggio e causare la perdita di molte specie che hanno reso unico il Made in Italy, si colpirebbe l’agricoltura di nicchia e a favore delle coltivazioni estensive. Inoltre, non produrrebbero vantaggi economici perché la realtà agricola italiana non si può omologare alle altre, per unicità, qualità e varietà.
Gli OGM potrebbero sfuggire al controllo e alterare il delicato equilibrio biochimico della specie umana. Gli studi condotti non possono escludere effetti sulla lunga durata consequenziali all’utilizzo di OGM.
La tracciabilità dei prodotti
In un mercato alimentare sempre più globalizzato infatti, è ancora più importante avere conoscenza della filiera agroalimentare.
E’ importantissimo conoscere il percorso di un prodotto alimentare, la provenienza delle materie prime impiegate, il modo in cui sono state coltivate e il luogo, il tipo di trattamenti chimici che hanno subito o il tempo di raccolta, di macellazione e di preparazione.
Si tratta infatti di informazioni cruciali per garantire la sicurezza e la genuinità di un prodotto, assicurando di fatto chi lo consuma della sua integrità e salubrità. La tracciabilità alimentare infatti diviene un importantissimo strumento di trasparenza e tutela nei confronti del consumatore finale.
Non solo: la tracciabilità alimentare svolge un altro ruolo fondamentale, quello di garantire l’originalità di un prodotto con l’obiettivo contrastare il fenomeno della contraffazione.
Alimentazione etica
“Siamo ciò che mangiamo” è uno stile di vita ormai condiviso: siamo sempre più attenti a ciò che acquistiamo e consumiamo, siamo sempre più sensibili alla tipologia di coltivazione, alla provenienza biologica dei cibi, alle tipologie di allevamento e al modo con cui vengono trattati e conservati gli alimenti. Ne va della nostra salute e ne siamo ben consapevoli.
Il grano italiano
Il Tavoliere delle Puglie, distese dorate di spighe disegnano la più vasta pianura dell’Italia centro-meridionale, considerato “il granaio d’Italia” per le sconfinate coltivazioni di grano e frumento di alta qualità.
La qualità di un grano si valuta in base alla quantità di proteine e alla qualità del glutine.
Le proteine sono legate all’ambiente in cui la pianta cresce e arriva a maturazione, all’umidità, all’insolazione, alla concimazione.
Il glutine è legato alla varietà: «il frumento duro moderno sviluppa un glutine più tenace, le varietà antiche sono invece più deboli. Ma ci sono anche altri fattori che incidono sulla qualità: il metodo di coltivazione, i trasporti e le tecniche di conservazione. L’uso smodato di prodotti chimici, come ad esempio il glifosato in Canada per “asciugare” il grano prima della raccolta, trasporti di migliaia di chilometri e lunghi stoccaggi se non in condizioni perfette rischiano di compromettere la qualità.
Quindi la scelta di usare solo grano italiano, e il grano duro pugliese, è uno dei migliori in Italia e con una lunga storia alle spalle, scelto per produrre una delle eccellenze italiane: la pasta.
Carne, verdure e formaggi del territorio
La cucina italiana è conosciuta soprattutto per la sua vasta diversità a livello regionale, la sua abbondanza nel gusto e nei condimenti e come classico esempio di dieta mediterranea, riconosciuta come patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO nel 2010. Inoltre, si tratta di una delle gastronomie più note e apprezzate a livello globale. Una delle caratteristiche principali della cucina italiana è la sua semplicità, con molti piatti composti da 4 fino a 8 ingredienti. I cuochi Italiani fanno affidamento sulla qualità degli ingredienti piuttosto che sulla complessità di preparazione. I piatti e le ricette tradizionali, nel corso dei secoli, sono stati spesso creati dalle nonne più che dagli chef ed è per questo che molte ricette italiane sono adatte alla cucina casalinga e quotidiana, rispettando le specificità territoriali, privilegiando esclusivamente materie prime e ingredienti propri della regione di origine del piatto e preservandone la stagionalità.
No agli OGM
L’utilizzo degli OGM potrebbe causare danni ambientali e danneggiare la biodiversità, prendendo il sopravvento sulle specie selvatiche. La resistenza ad alcuni parassiti, inoltre, potrebbe alterare l’intero ecosistema, appiattire il paesaggio e causare la perdita di molte specie che hanno reso unico il Made in Italy, si colpirebbe l’agricoltura di nicchia e a favore delle coltivazioni estensive. Inoltre, non produrrebbero vantaggi economici perché la realtà agricola italiana non si può omologare alle altre, per unicità, qualità e varietà.
Gli OGM potrebbero sfuggire al controllo e alterare il delicato equilibrio biochimico della specie umana. Gli studi condotti non possono escludere effetti sulla lunga durata consequenziali all’utilizzo di OGM.
La tracciabilità dei prodotti
In un mercato alimentare sempre più globalizzato infatti, è ancora più importante avere conoscenza della filiera agroalimentare.
E’ importantissimo conoscere il percorso di un prodotto alimentare, la provenienza delle materie prime impiegate, il modo in cui sono state coltivate e il luogo, il tipo di trattamenti chimici che hanno subito o il tempo di raccolta, di macellazione e di preparazione.
Si tratta infatti di informazioni cruciali per garantire la sicurezza e la genuinità di un prodotto, assicurando di fatto chi lo consuma della sua integrità e salubrità. La tracciabilità alimentare infatti diviene un importantissimo strumento di trasparenza e tutela nei confronti del consumatore finale.
Non solo: la tracciabilità alimentare svolge un altro ruolo fondamentale, quello di garantire l’originalità di un prodotto con l’obiettivo contrastare il fenomeno della contraffazione.
Alimentazione etica
“Siamo ciò che mangiamo” è uno stile di vita ormai condiviso: siamo sempre più attenti a ciò che acquistiamo e consumiamo, siamo sempre più sensibili alla tipologia di coltivazione, alla provenienza biologica dei cibi, alle tipologie di allevamento e al modo con cui vengono trattati e conservati gli alimenti. Ne va della nostra salute e ne siamo ben consapevoli.